Deve il nome ai tipici sedili in laterizio dalla forma di divanetti dotati di spalliera e braccioli. L’elevazione del terreno non è naturale e si ottenne grazie all’accumulo dei materiali di scarico che i folignati erano soliti abbandonare in questa parte della città fino al 1641, anno in cui il Consiglio comunale vietò tale pratica. La data della realizzazione dei giardini risale al 1776, anno nel quale la Prefettura allo Sgravio, una sorta di assessorato ai lavori pubblici, accertò lo stato di degrado della cinta muraria e calcolò la spesa di restauro a non meno di 1000 scudi. Non potendo allora la comunità folignate sopportare economicamente l’intervento si dovette far ricorso a un gruppo di benemeriti cittadini che contribuirono al restauro della cinta muraria a condizione che venissero riservati a ciascuno di loro “15 piedi di sito da formare un sedile”. La deliberazione può essere considerata come l’atto di fondazione del Parco. Ottanta furono i canapè realizzati tutti numerati.