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Costruzione tardo quattrocentesca, già residenza del casato di Luca Borsciani (1490-1522), vescovo di Foligno cui Innocenzo VIII Cibo accordò il privilegio di aggiungere al proprio cognome quello dei Cibo e di fregiarsi del relativo stemma, è stato poi acquistato nel 1745 dalla famiglia Nocchi. Di notevole fattura il portale incorniciato da bugne a punta di diamante. L’architrave riporta motivi classicheggianti caratterizzati da cornici e dentelli; al centro è inserito uno stemma con il monogramma di San Bernardino. Sulla trave è incisa per tutta la sua lunghezza l’invocazione a Dio e la data di realizzazione (1497). Nella parte sottostante, su di uno scudo a forma di testa di cavallo, la chiave di volta dell’arco riporta uno stemma con un altro monogramma di San Bernardino. Le due facciate del palazzo sono divise in tre ordini da semplici cornici marcapiano. Le finestre sono di due tipologie: quelle del piano nobile sono in pietra caciolfa scolpita secondo i canoni rinascimentali, le altre dell’ordine superiore presentano una semplice modanatura in mattoni.