Il nucleo originale del palazzo risale al Duecento, ma venne completamente ricostruito tra la metà del Cinquecento e la metà del secolo seguente, quando vennero fusi i palazzi dei Priori e del Capitano del Popolo. Danneggiato dal terremoto del 1832, venne restaurato in stile neoclassico dall’architetto Antonio Mollari. Il “torrino”, distrutto dal terremoto del 1997, oggi si presenta, con i suoi 52 metri di altezza, integralmente restaurato. Salendo, nel mezzanino, possiamo ammirare l’affresco cinquecentesco della Madonna del Velo. Al primo piano, a fianco della porta di accesso all’attuale sala della Giunta, entro una finta architettura si trovano le immagini di san Feliciano, del beato Pietro Crisci e in alto lo Spirito Santo rappresentato da una colomba. La sala del Consiglio comunale è interamente decorata da Mariano Piervittori con le allegorie della Sapienza trionfante, della Forza, della Prudenza e della Giustizia, le allegorie di arti, scienze e tecniche e la raffigurazione di sedici folignati illustri. Alle pareti tre grandi quadri storici: L’arrivo di Federico II giovinetto a Foligno, Il folignate conte Robbacastelli respinge l’esercito di Federico I Barbarossa e La morte di Colomba Antonietti. Le due pareti longitudinali presentano quattro tondi che alludono al viaggio dantesco nell’aldilà richiamando la prima edizione della Divina Commedia stampata a Foligno l’11 aprile 1472. Notevoli anche la Sala dei Paesaggi, la Sala delle armi con le pareti decorate con gli stemmi delle famiglie nobili di Foligno e la Sala delle arti e dei mestieri, attuale studio del sindaco.