Divenuta poi oratorio di San Giuseppe o della Trinità è frutto di ampliamento di una chiesa più antica eseguito tra il 1724 e il 1733. La chiesa è sormontata da una cupola dipinta da Francesco Bertosi, con la Trinità in gloria d’angeli e gli Evangelisti nei pennacchi. All’interno conserva varie opere d’arte: nelle quattro nicchie, statue in stucco raffiguranti San Giovanni Nepomuceno, San Filippo Neri, la Temperanza e Sant’Agnese, attribuibili a Gioacchino Grampini e, sull’altare maggiore, quadro raffigurante San Giuseppe, la Madonna col Bambino e il Padre Eterno opera di Mariano Piervittori. Nel transetto, quadro con Martirio di San Biagio attribuito a Francesco Bertosi e Transito di San Giuseppe con la Madonna e Gesù Cristo, di ignoto artista del secolo XVII-XVIII. Ancora un Crocifisso ligneo con dorature, affiancato dalle figure dipinte della Madonna e San Giovanni (sec. XVII), sull’altare a sinistra dell’ingresso, ed il Martirio di Santa Margherita (sec. XVIII), sull’altare di destra, entrambi di autore ignoto.