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Trae origine dalla fusione di due preesistenti abitazioni con annessi spazi verdi, l’una di proprietà degli Angelelli, poi acquistata nel 1660 dai Pierantoni, e l’altra appartenente a un ramo degli Orfini e acquisita in seguito congiuntamente dai Pierantoni e dai Polinori nel 1688. Dal 1879 al 1981 è stato monastero delle Agostiniane. L’attuale edificio conserva consistenti elementi della ridefinizione strutturale realizzata tra Cinque e Settecento. Al piano nobile tre ambienti presentano volte dipinte: la Sala dell’Olimpo, la Sala di Cupido e la Sala di Apollo. Nel salone di rappresentanza, privo di pitture, un bel camino a stucco con lo stemma dei Ravenstein, parenti dei Pierantoni. Nella Sala dell’Amore Cupido sta al centro e sferza i cigni che trasportano il cocchio, nell’impazienza di andare a colpire con i suoi dardi dei e mortali: “Amore nihil immune”, chiarisce l’iscrizione. La volta affrescata è attribuita a Giovan Battista Michelini (Foligno 1604-1679). Oggi è adibito a ostello della gioventù.