Fu inizialmente residenza dei Trinci e poi dei Vitelleschi fino al 1775 quando passò alla famiglia di cui ancora oggi conserva il nome. L’aspetto neoclassico è frutto della ristrutturazione fatta eseguire dall’eminente mercante Gregorio Onori Piermarini, che peraltro non risulta imparentato con il celebre architetto. La facciata doveva essere originariamente divisa in tre parti da cornici bugnate. Il portale, al centro sovrastato dal balcone, dà accesso soltanto al cortile, mentre l’entrata al palazzo corrisponde all’ingresso del civico 50. Da questo si accede all’atrio dove è possibile notare un tratto di una costruzione inglobata nel muro maestro a grandi blocchi quadrati. All’interno nella Cappella della Maddalena si conservavano tracce di affreschi trecenteschi che furono commissionati da Trincia Trinci e oggi sono al Museo della Città.